tralevolte

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PROSPICIO

dal 3 al 24 marzo 2023 ore 16-19,30

inaugurazione venerdì 3 marzo ore 18.00-20.30

“Prospicio” è il lemma latino che dà origine al termine prospettiva, significa avere la vista in su ma anche guardare avanti, vedere lontano, fare la guardia, stare in osservazione, badare, aver cura, osservare, scorgere, spiare, intravedere… rimandando, dunque, ad un senso di visione a tutto tondo della realtà, che ne abbraccia tutte le manifestazioni.

L’artista ha concepito quest’opera come una “macchina prospettica”, un’architettura nell’architettura, come avviene nella celebre tavola di San Girolamo nello studio (1474-75 ca.) di Antonello da Messina. Analogamente prendono forma spunti letterari, come il racconto distopico La biblioteca di Babele di Jorge Luis Borges, dove la biblioteca viene descritta come un luogo infinito in cui eterni “viaggiatori” vagano nel tempo e nello spazio “alla ricerca di un libro, del catalogo dei cataloghi” e parlano di “scale senza gradino, dove per poco non si ammazzano”, di speranza e scoramento, di contraddizioni infinite. Un altro riferimento è Merzbau di Kurt Shwizzer in cui luogo, architettura e scultura si fondono prendendo la forma dello studio temporaneo dell’artista orientato in verticale, dove il frammento si fa segno, appunto, intuizione.

La “scala” diviene contenitore-wunderkammer, un caleidoscopio di rimandi, una scatola magica che cela alcune opere e ne espone altre; una macchina del tempo, in cui il passato, il presente e il futuro prendono forma in un progetto ascensionale che invita a far fluire e incrociare i pensieri, tra narrazione, citazione e immaginario.

L’inciampo genera la scoperta, il racconto utilizza la fiaba e riflette sull’iconografia delle opere esposte, “l’arte torna arte”, la preghiera, il pensiero, il vissuto personale, s’intrecciano e diventano un tutt’uno con il luogo.

Marina Quaranta invita ad entrare in questo spazio che diventa ancora più suggestivo nel trovare nuovi spunti di riflessione in relazione al complesso architettonico della Scala Santa. Uno spazio che è fisico e visionario, per perdersi; chiudersi per aprirsi, mostrando il proprio mondo mentre lo si nasconde, perché tutto sfugge, nulla è mai abbastanza compiuto e la visione è sfocata, consapevole che il viaggio di chi cerca è sempre incerto.

Accompagnata dalla pubblicazione monografica realizzata con la collaborazione del Museo Diocesano, il Patrocinio della Città di Monopoli - Assessorato alla Cultura e la collaborazione di Unipol Sai - Assicurazioni, Agenzia Generale di Putignano in occasione della mostra tenutasi a Monopoli (con testi di Miranda Carrieri, Direttore del Museo, Manuela De Leonardis, Massimo Romanazzi, Giuseppe Ciaccia, Giuseppe Liuzzi) è costituita anche dalla sezione Innesti con interventi multidisciplinari creati da alcuni amici di Marina Quaranta che con l’artista hanno condiviso significativi momenti di ricerca: Mediterranei di Giuseppe Ciaccia, Racconti di viaggio di Dino Lorusso, Inciampi di Massimo Romanazzi e Da Ulisse a Zarathustra: l’interminabile cammino di Giuseppe Liuzzi.