tralevolte

A+ A A-

Ida Gerosa

testi Tito | Mario de Candia

Attraverso l'arte si può capire il mondo e la sua evoluzione, ma soprattutto la lenta trasformazione che propone una visione sempre diversa.
Nel tempo, nella nostra memoria, rimane presente la conoscenza del passato. Nel nostro spirito si sovrappongono alcune, tante immagini, pur se vissute da poco.
E, anche il pensiero matura e si modifica.
Tutta l'arte, che cambia ogni giorno, è il risultato della lenta evoluzione che inevitabilmente altera e rinnova la nostra stessa essenza.
Questi pensieri hanno creato in me il desiderio di una mostra, di questa mostra, in grado di visualizzare il percorso compiuto dal nostro recente passato fino al presente.

"amore odio - la fatica di vivere" - 2015
Ida Gerosa

Vorrei che la visione di questa mia opera regalasse ad ognuno di voi l'immagine della personale esperienza di vita.

inaugurazione 9 marzo ore 18.30, intervento di Tito | Silvia Bordini
chiusura 31 marzo ore 18.30, intervento di Mario de Candia

Ida Gerosa ha studiato Psicologia all’Università “La Sapienza” di Roma e Arti figurative al Centro statale Arti Ornamentali, concentrando i suoi interessi sui temi della percezione visiva.

Dal 1956 al 1983 si è dedicata alla stampa su stoffe lavorando per le case di moda, ai disegni animati per la serie “Braccio di Ferro”, al disegno, alla pittura, alla scultura, alla grafica, alla xilografia, alla litografia, e fermandosi per anni sull’acquaforte e sull’acquatinta, con cui è autrice di numerosissime cartelle, commissionate da diverse Società. Ha collaborato con Elio Filippo Accrocca per la creazione del libro “Il discorrere delle cose” (1981).

Dopo anni dedicati all’arte “tradizionale”,dal 1984 al 1986 ha seguito uno stage di ricerca d’arte con l’elaboratore al Centro scientifico IBM di Roma durante il quale ha collaborato per creare il primo programma grafico a colori del mondo. Con lo stesso programma, dal 1986 al 1992 ha prodotto immagini d’arte al computer presso l’Istituto di Astrofisica spaziale del CNR. Per tre anni è stata ospitata dalla soc. Tecnoteam per lavorare con un Risc 6000 e il programma TDI della Thompson. Dal 1998 lavora nel suo studio con il programma 3DStudio Max (nelle successive edizioni). Invitata nel 1994 alla Biennale di San Paolo (Brasile), i suoi lavori sono conservati anche nel Modern and Contemporary Art -National Museum of Women in the Arts di Washington e nella Banca Dati della InterCommunication Center di Tokyo.  “Pozzo di cristallo” (già esposto al Palazzo delle Esposizioni a Roma, nella mostra “La coscienza luccicante” - 1998) e “Dal volante” (già esposto alla 22° Biennale di San Paolo - 1994) sono opere permanenti del Museo Pecci di Prato. Nel suo lungo percorso artistico ha partecipato di tantissime progetti, esposizioni e altro, delle quale si menzionano qui una piccola parte. Tra le moltissime mostre/proiezioni: a Fukui (Giappone), a Sidney, a New York, a Parigi e in varie città italiane. A Roma ha fatto delle installazioni particolari: nel 1989 una forma di mezza spirale al Palazzo dei Congressi all’EUR, nel 1992 la proiezione sulla Fontana di Trevi e nel 1996 sulla Fontana dei Fiumi a Piazza Navona

Grazie a Stefania Fabri e Maria Nadal per le fotografie